“La Via dei Librai 2020”, prezioso gioiello che adorna il Cassaro di Palermo
Nonostante le difficoltà di questa prima metà del 2020 dovute all’emergenza sanitaria globale, la Via dei Librai, la kermesse dedicata agli editori indipendenti, che in aprile si era svolta sul web a causa del lockdown, è tornata a portare i libri su strada adornando con bancarelle variopinte e illuminate la via del Cassaro come una collana intorno al collo di una bella signora.
Due giornate intense e ricche, il 5 e il 6 settembre, hanno portato migliaia di persone lungo il Cassaro, arteria principale del centro storico di Palermo, ha scambiarsi sorrisi ( seppur da dietro le mascherine) e simboliche strette di mano di apprezzamento agli editori e autori che “ci mettono la faccia” nel produrre testi di qualità che ci aiutano a sentirci meno soli, soprattutto in un periodo difficile come quello appena trascorso il cui spettro aleggia ancora intorno a noi.
Molti i giovani, turisti e non, tutti accomunati da un’unico filo conduttore: la passione per i libri e l’amore per l’inebriante profumo della carta stampata insostituibile da qualsiasi forma di tecnologia, sebbene gli e-book siano ormai entrati a far parte della cultura comune.Il primo bilancio “a caldo” del ritorno su strada della via dei librai sembra essere più che positivo. “Abbiamo avuto, tra la giornata di sabato e la prima metà della domenica, una prima conferma di essere riusciti a dare risposta all’aspettativa, al forte desiderio di recuperare il contatto in presenza, con le necessarie cautele. I primi dati ci confortano anche sui numeri delle presenze sia dei palermitani sia dei turisti che si annunciano positive, e positivi, al momento, sono i commenti degli espositori, editori, librai e commercianti” dicono gli organizzatori Francesco Lombardo, Giulio Pirrotta, Giuseppe Scuderi.
“È stata davvero forte l’emozione di riavere gli editori, gli autori, gli operatori della filiera del libro accanto ai commercianti e agli artigiani del Cassaro; una presenza che ci spinge a continuare il nostro impegno per promuovere la realtà economica cittadina in una fase di convivenza responsabile con la contingenza del rischio epidemico” ha commentato Giovanna Amaldi, presidente associazione Cassaro Alto.
Noi, come sempre, siamo andati in giro a cercare alcuni libri “golosi” con i quali allietare le giornate settembrine, sia quelle che ci regaleranno ancora qualche scampolo di sole da godere in riva al mare, che quelle uggiose, dolce preludio d’autunno. Ecco alcuni interessanti titoli che abbiamo scovato per voi ( e anche per noi in realtà).
“Frugando tra i mercati di Palermo. Una foto, una storia” di Gaetano Basile edito dalla casa editrice Kalos, in cui il noto critico enogastronomico palermitano, autore di tanti libr commentando le fotografie dell’amico Andrea Ardizzone, pagina dopo pagina riesce a trasmettere la storia di Palermo attraverso i mercati per giungere sulle tavole in piatti e bicchieri. E ci racconta come, in questa città, ciò che per molte culture è strano diventa quotidiano. Basti pensare all’agrodolce, all’amaro, al salato, al dolce, al piccante, messi tutti insieme. Le dominazioni si leggono, come pagine di storia, riflesse nei piatti. Nei mercati, grazie al cibo di strada, si ritrovano piatti antichi di oltre duemila anni come le stigghiole, la quarume, le verdure bollite, le cipolle infornate. Ogni foto diviene il goloso pretesto per raccontare una storia, perché a Palermo, frugando tra i mercati, si possono assaporare tutti i colori dell’umanità, tutte le sfumature dell’anima, tutte le tonalità del sorriso.
Tra le letture “golose” segnaliamo anche “Il respiro dell’Isola” di Giovanna Pandolfelli anch’esso edito da Kalos. Si tratta della storia di tre donne le cui vite si intrecciano sulla stessa isola in un continuo andirivieni sul quale il respiro costante di questo luogo alita sulle loro esistenze al punto da farle sentire, ad un tratto, esse stesse isole. Un vento che trascina con sé odori e sapori: origano, capperi e peperoncino condiscono quella che, pagina dopo pagina, diviene una storia universale, un messaggio di speranza per chi valica i confini certi verso mete imprevedibili ritrovando la propria serenità tra i luoghi, i sapori e i profumi che impara a conoscere.
Non basta saper scrivere.Per essere un buon food writer occorre saper raccontare in modo accurato, pertinente, creativo, coinvolgente, evocativo, sinestesico e anche etico. Attraverso un progetto di comunicazione, digitale o analogico, bisogna riuscire a dar vita da un testo di qualità, in grado di unire informazioni, interattività e servizio, con uno stile e un tono capaci di colpire l’attenzione del pubblico e di lasciare il segno. Queste e molte altre preziose indicazioni e spiegazioni teoriche unite ad un insieme di regole pratiche, concretamente applicabili, e un gruppo di divertenti esercizi. Alcuni à la coque, perché propedeutici alla professione di food writer. Altri sodi, ossia tosti e fondamentali. Altri ancora, strapazzati, cioè matti e insoliti per trasformarsi nella “gallina dalle uova d’oro”.
Obiettivo del libro è insegnare a comunicare cibo e vino, utilizzando i nuovi strumenti digitali. Il volume illustra in modo pratico come impostare qualsiasi comunicazione di un’impresa agroalimentare nel web.La Digital transformation ha cambiato radicalmente il mondo del lavoro, permettendo l’introduzione di nuove figure professionali nell’ambito della comunicazione, del marketing e dell’advertising. Queste nuove professioni affiancano alle competenze tradizionali, nel campo creativo e strategico, una sempre maggiore conoscenza e qualificazione in ambito digitale.Il settore del Food & Wine è ancora più partecipe di queste tendenze e apre il varco al un mercato che ricerca dei professionisti dalle capacità “ibride” e dalle competenze trasversali.