Eventi di "gola",  Tradizione

La “cassatedda di ciciri”, goloso dolce partinicese ripieno di legumi

Dall’arte di arrangiarsi di cui le  donne siciliane sono delle vere e proprie maestre è nato  un capolavoro del gusto: la “cassatedda di ciciri”. Si tratta di un goloso dolce tipico dell’areale partinicese,  ripieno di purea di ceci, cioccolato fondente, spezie e frutta candita, che viene, poi fritto nell’olio e ricoperto con zucchero aromatizzato alla cannella. Questa golosità tutta da mordere, come  tante altre tipicità locali, tuttavia,  a causa delle profonde differenze  che si riscontrano da un paese all’altro unite alla scomparsa delle generazioni più anziane, sono  finite per parecchio tempo nel dimenticatoio  restando “in vita”  soltanto  ambiti territoriali limitati.

Le cassatelle, “cassatedde” in siciliano, sono dolci tipici del territorio trapanese, e  in generale,  di tutta la Sicilia, cambia soltanto il nome. Nel marsalese, per esempio, prendono il nome di “cappidduzzi” che, in dialetto, significa cappellini. Anche se il termine cassatelle, fa subito venire in mente la cassata siciliana, va precisato che sono totalmente diverse  e che hanno  in  comune  soltanto –  e  non sempre  comunque– la crema di ricotta.

Si tratta di un dolce composto da un involucro di pasta elastica e sottile, farcito in vari modi. Principalmente è la crema di ricotta a farla da padrona ma vi sono delle golose eccezioni. Ad esempio a Partinico, in provincia di Palermo, le preparano con una crema di ceci, zucchero, cannella, cioccolato e zuccata ed è il dolce tipico della festività di S. Giuseppe . A Questa crema di Ceci, in altre località, si aggiungono le mandorle tostate. La variante partinicese ha la sua motivazione nel tentativo delle mamme di una volta di creare dei dolci gustosi,  per i propri bambini,  con ingredienti economici come i ceci.

 

 

Dal Maestro Pasticciere Paolo Antico della pasticceria La Preferita di Partinico nasce l’idea di recuperare questo antico dolce, ricordo d’infanzia, e grazie alla preziosa sinergia con Slow Food, da sempre impegnata nel recupero dei prodotti, tradizioni e antiche ricette popolari   la “cassatedda di ciciri” è entrata di  diritto a far parte della Comunità del Cibo.  Di seguito vi riportiamo la ricetta gentilmente fornitaci in esclusiva dal Maestro Pasticciere Paolo Antico.

“Cassatedda di ciciri”

Ingredienti
Per l’impasto
1 kg di  farina di rimacino
gr 300 di strutto (burro, margarina o olio extravergine d’oliva)
gr  150  di vino bianco
gr 100 di zucchero semolato
acqua qb
2 tazzine di caffè
cannella qb
bacche di vaniglia qb
Per il ripieno
500 gr di ceci
150 gr gocce di cioccolato fondente
miele d’acacia
cannella  regina in polvere
zuccata  a pezzi

Mettete a mollo i ceci per una notte. Il giorno dopo fateli bollire fino a che non saranno ben cotti quindi scolateli molto bene e riduceteli in purea. Nel frattempo preparate un impasto omogeneo lavorando la farina insieme a tutti gli ingredienti in modo che risulti una pasta elastica, liscia e compatta. Unite alla purea di ceci la zuccata in pezzi, le gocce di cioccolato, il miele e la cannella. A questo punto stendete l’impasto con l’aiuto di un mattarello ottenendo una sfoglia molto sottile da cui ricaverete dei dischi al cui interno posizionerete un cucchiaio di ripieno. A questo punto  chiudete le cassatedde sigillando il bordo con il dito bagnato d’acqua in modo che i due lembi si “incollino”.
Adesso potete friggerle in abbondante olio d’oliva e cospargerle con lo zucchero semolato aromatizzato alla cannella.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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