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La “brighella” di Castelbuono, dolce nuvola dal cuore cremoso

Esistono luoghi in cui il tempo scorre  lentamente lontano dalla frenesia della vita di città, adatti a far da culla a  ricette della tradizione che vengono custodite come tesori in uno scrigno. E’ questo il caso di Castelbuono, pittoresco paesino delle  Madonie  che culla, come madre amorevole, la ricetta di uno dei tanti  dolci tipici del luogo: la brighella.

 

Si tratta di  un dolce dalla forma rotonda, dall’impasto morbido e dall’aspetto dorato che  può essere riempito sia con  crema gialla, aromatizzata al limone o alla vaniglia, che con quella di ricotta aromatizzata alla cannella. In entrambi i casi si tratta di un dolce che sin dal primo morso “esplode” in bocca in un tripudio di sapori e consistenze che deliziano il palato e coccolano lo spirito.

A farci da Cicerone in questo gustoso  percorso alla scoperta di questo dolce meno noto di quanto sia  buono, è il Maestro Pasticcere Giovanni Sferruzza  presso il suo laboratorio all’ interno  delll’American Bar di Castelbuono.

Giovanni Sferruzza, Maestro Pasticcere Il  nome del bar  racconta la storia della famiglia Sferruzza che dopo avere trascorso  un periodo in America a fare fortuna, fa ritorno nel proprio paese d’origine  potendosi permettere l’acquisto dell’intero bar di cui in passato  era solo cliente. Comincia così la passione per i fratelli Vincenzo ed Antonio Sferruzza,  per l’arte della pasticceria e gelateria in cui si specializzano seguiti da un valido team di collaboratori che ne condivide la passione per il rispetto della tradizione, della genuinità dei prodotti  e della  territorialità degli ingredienti utilizzati.

Alle ricette della tradizione uniamo la competenza acquisita negli anni e l’uso di strumenti  e tecniche  di ultima generazione- ci spiega il Maestro Pasticcere  Giovanni Sferruzza e continua – in questo modo possiamo  garantire  prodotti realizzati secondo le antiche ricette  nel pieno  rispetto  delle moderne norme di igiene degli alimenti“.

A questo punto, inebriati da un dolce  miscuglio  di odori e sapori,  non ci resta che riportarvi di seguito la ricetta delle brighelle preparate  dal laboratorio Sferruzza in esclusiva per i lettori di Saggi & Assaggi.

Le “brighelle”

Ingredienti

Per l’impasto
250 gr. di farina di grano tenero
60 gr. di burro ( o margarina senza grassi idrogenati)
5 gr. di sale
250 ml di acqua
5 uova ( o 2 yogurt vegetali)
olio di semi per friggere
zucchero a velo vanigliato
Per la crema di ricotta
250 gr. di ricotta di pecora
125 gr, di zucchero semolato
Per la crema gialla alla vaniglia
500 ml. di latte (vegetale)
70  gr. di amido
25 gr. di farina 00
2 tuorli d’uovo di galline allevate all’aria aperta ( o uno yogurt vegetale)
una bacca di vaniglia bourbon.

Fate bollire l’acqua, il sale e la margarina in una pentola capiente. A questo punto unite la farina e impastate bene fino ad ottenere un composto compatto. Quindi incorporate le uova una alla volta con l’aiuto di un’impastatrice fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.

A questo punto inserite l’impasto in una sac a poche con bocchetta piatta e liscia o ondulata ( a scelta) e su un foglio di carta forno  “premete” piccole porzioni di impasto dalla forma rotonda.In una padella capiente portate l’olio a circa 190° quindi tuffate le brighelle insieme alla carta da forno. Attendete circa 4 minuti fino a quando non si staccheranno dalla carta. Friggete fino a farle dorare . Quindi scolatele su carta assorbente e lasciatele raffreddare.

Per la crema di ricotta: lavorate la ricotta con lo zucchero e poi passatela al setaccio. Riempite una sac a poche, bucate la brighella con la punta e farcitela di crema. Spolverate con cannella appena macinata e zucchero a velo vanigliato.

Per la crema di vaniglia: In una ciotola amalgamate i tuorli alla farina e l’amido con poco latte.Fate bollire il restante  latte con lo zucchero. Quindi unite i due composti e fate cuocere  con la bacca di vaniglia fino a portare a bollore mescolando di continuo. Una volta raffreddata riempite una sac a poche e farcite le brighelle bucandole con il beccuccio.Spolverate con zucchero a velo vanigliato.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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